Una insolita localizzazione di un batterio emergente: otite esterna da Raoultella Ornithinolytica
Michele Cavaliere, Pasquale Capriglione, Guido Bartoletti
Dipartimento di Neuroscienze e Scienze riproduttive ed odontostomatologiche Università di Napoli “Federico II”, Via Pansini n. 5 Napoli
Riassunto
Raoultella Ornithinolytica è un batterio gram-negativo non-mobile, capsulato, aerobio, appartenente alla famiglia delle Enterobacteriacae. È causa rara ma emergente di patologie umane come infezioni del tratto urinario, sepsi, artrite settica, sepsi neonatale, specialmente nei pazienti immunocompromessi.
Descriviamo il primo caso di otite esterna sostenuta da Raoultella Ornithinolytica in un ospite immunocompetente.
Un uomo di 54 anni con anamnesi negativa per patologie rilevanti giungeva alla nostra attenzione riferendo otalgia ed otorrea da una settimana. La secrezione auricolare veniva inviata per l’esame microbiologico e relativo antibiogramma; nell’attesa della risposta il paziente iniziava empiricamente una terapia locale con Neomicina. La settimana successiva il paziente tornava alla nostra attenzione con un peggioramento dei sintomi (incremento dell’otalgia e dell’otorrea purulenta). L’esame colturale risultava positivo per Raoultella Ornithinolytica sensibile alla ciprofloxacina ed alla levofloxacina. Dopo dieci giorni di trattamento con ciprofloxacina orale e a Levofloxacina topica si osservava la completa risoluzione del dolore e dell’infiammazione.
Raoultella Ornithinolytica deve essere presa in considerazione come causa emergente di infezione umana, anche in caso di otite esterna. L’infezione può essere grave e può verificarsi sia nell’ospite immunocompromesso che immunocompetente. L’esame microbiologico e l’antibiogramma sono mandatori per scegliere la terapia adeguata ed evitare possibili complicazioni anche gravi.
Introduzione
Raoultella Ornithinolytica è un batterio gram-negativo, non mobile, capsulato, aerobio, appartenente alla famiglia delle Enterobacteriacae. È stato isolato da insetti, acqua, pesci. Può produrre istamina a causa della presenza dell’enzima istidina-decarbossilasi e può contaminare il cibo, specialmente pesce e carne di maiale non ben conservati.
Questo batterio raro ma emergente può causare un ampio spettro di manifestazioni cliniche. Il genere Raoultella, che comprende anche R. electrica, R. planticola, R. terrigena, ha un ruolo non ben chiarito come agente patogeno, ma può causare batteriemie soprattutto nei pazienti neoplastici [1]. R. Ornithinolytica è responsabile di infezioni urinarie, biliari, tracheali, bronchiali e polmonari in pazienti immunodeficienti. La maggior parte di questi casi è acquisita in comunità, particolarmente negli ospedali [2]. La sepsi neonatale è un evento molto raro che può essere grave se non trattato con un’adeguata terapia antibiotica [3].
In letteratura viene descritto che in un caso di artrite settica dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), dopo una risposta precoce ma temporanea alla terapia antibiotica, questo batterio ha causato una completa distruzione dell’articolazione [4].
Recenti studi dimostrano che R. Ornithinolytica può causare intossicazione da sgombri caratterizzata da iperemia cutanea, nausea, vomito [5-6].
Generalmente sensibile agli antibiotici più comuni (fluorochinoloni, trimetoprim/sulfametossazazolo), Raoultella è naturalmente resistente alla penicillina grazie alla produzione di beta-lattamasi ma può acquisire geni per la resistenza ad altri farmaci e ciò spiega perché questo batterio può essere rintracciato non solo nelle secrezioni patologiche ma anche in natura (insetti, acqua, ecc.) [7].
Presentazione del caso
Uomo di 54 anni giunto alla nostra attenzione riferendo otalgia ed otorrea da una settimana. Anamnesi negativa per patologie sistemiche rilevanti. Nel 2012 aveva praticato intervento di miringoplastica per perforazione della membrana timpanica dell’orecchio destro. Nel 2014 settoplastica e turbinotomia per ostruzione nasale. Assenza di sintomi sistemici. Dolore alla pressione del trago. Non evidenza di paralisi a carico dei nervi cranici. L’otomicroscopia dell’orecchio destro mostrava un canale uditivo esterno iperemico con una piccola quantità di secrezione purulenta prontamente aspirata. La membrana timpanica era impossibile da visualizzare a causa della notevole stenosi del canale uditivo esterno. Normale otoscopia sinistra. La secrezione auricolare veniva inviata per esame colturale ed antibiogramma; in attesa di tale esame veniva empiricamente intrapresa terapia topica con Neomicina. La settimana seguente il paziente tornava alla nostra attenzione con un peggioramento dei sintomi (incremento dell’otalgia e dell’otorrea purulenta). L’esame microbiologico risultava positivo per Raoultella Ornithinolytica sensibile alla ciprofloxacina e alla levofloxacina. Sulla base dell’antibiogramma veniva iniziata una terapia orale con ciprofloxacina 500 mg due volte al giorno per sei giorni. Veniva anche prescritta una terapia topica con gocce di acido borico al 3% in alcool a 70° e 5 gocce di levofloxacina due volte al giorno per sei giorni. Dopo un’ulteriore settimana con la terapia basata sull’antibiogramma veniva osservata la risoluzione dei sintomi. L’otomicroscopia dell’orecchio destro mostrava un condotto uditivo esterno asciutto con solo una piccola granulazione sul quadrante antero-superiore della membrana timpanica scomparsa dopo altri dieci giorni di gocce di acido borico.
Discussione
Raoultella Ornithinolytica è una causa rara ma emergente di infezione umana. Nella pratica clinica R. Ornithinolytica possiede un’elevata virulenza grazie alla sua capacità di sviluppare resistenze multi-farmaco che possono causare gravi complicazioni soprattutto nell’ospite immunocompromesso.
Il batterio è responsabile di sepsi, peritoniti, artriti, infezioni del tratto urinario e della gola [8-9].
In letteratura sono stati descritti solo due casi di otite esterna sostenuta da Raoultella Ornithinolytica [9], non discussi in dettaglio e riportati in pazienti immunocompromessi ricoverati in ospedale per altre patologie.
Quindi il caso che abbiamo descritto è, per quanto ne sappiamo, la prima infezione all’orecchio in un ospite immunocompetente.
Grazie all’esame microbiologico abbiamo individuato un batterio inaspettato e, basandoci sull’antibiogramma, siamo stati in grado di fornire la terapia più adeguata. Questa terapia consisteva in una terapia non solo locale (Levofloxacina) ma anche sistemica (Ciprofloxacina), terapia che suggeriamo sempre nei casi più severi per debellare l’infezione ed evitare complicanze.
Raccomandiamo inoltre di pulire il condotto uditivo esterno prima e durante il trattamento al fine di garantire una maggiore efficacia della terapia topica.
Conclusioni
Oggigiorno Raoultella Ornithinolytica rappresenta un batterio emergente che può colpire anche il distretto testa-collo.
Gli otorinolaringoiatri devono prendere in considerazione la possibilità di un’infezione sostenuta da questo batterio.
L’infezione può essere grave ed interessa solitamente pazienti immunocompromessi, ma raramente può verificarsi anche in ospiti immunocompetenti.
Riteniamo che l’esame colturale con antibiogramma sia mandatorio per adottare la giusta terapia ed evitare potenziali complicanze anche severe come sepsi, artriti o meningiti.
La terapia sistemica impedisce la diffusione dell’infezione mentre la terapia topica la argina localmente. Ulteriori studi dovranno essere intrapresi per comprendere l’entità della diffusione del batterio anche al fine di evitare lo sviluppo di resistenze multi-farmaco.
Bibliografia
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