Nuova formulazione nutraceutica CHETOGERD® in pazienti afferenti agli otorinolaringoiatri con sintomatologia riferibile alla malattia del reflusso gastroesofageo: studio osservazionale prospettico
Riassunto
Introduzione e scopo: Negli ultimi anni, molti ricercatori hanno proposto un’associazione tra la malattia da reflusso gastroesofageo e i sintomi laringofaringei, come raucedine, sensazione di corpo estraneo in gola, affaticamento vocale, mal di gola, necessità frequente di schiarire la voce e tosse cronica. Poiché il reflusso è implicato nella patogenesi dei sintomi, è stato suggerito che la terapia farmacologica o chirurgica possa essere utile per la gestione di questi pazienti. Lo studio si propone di valutare l’efficacia di una nuova formulazione nutraceutica (CHETOGERD®) nella remissione dei sintomi laringofaringei. Metodi: L’otorinolaringoiatra ha selezionato i pazienti con sintomi laringofaringei di sospetta eziologia gastroesofagea e li ha inviati consecutivamente allo specialista gastroenterologo. I pazienti risultati negativi all’Helicobacter pylori sono stati valutati durante la prima visita e dopo due mesi di trattamento per valutare la frequenza e la gravità dei sintomi da reflusso extraesofageo con il reflux finding score (RFS). Risultati e Conclusioni: Le formulazioni CHETOGERD® sono state in grado di ottenere una riduzione statisticamente significativa della gravità e della frequenza dei sintomi valutate mediante RFS a 0 e 2 mesi. Il nostro studio sottolinea la necessità di un approccio terapeutico diverso nei pazienti con sintomi da reflusso laringoesofageo per ridurre il numero di visite e di terapie non necessarie.
Parole chiave: sintomi da reflusso laringofaringeo, Helicobacter pylori, formulazioni nutraceutiche.
Introduzione
Negli ultimi anni, molti ricercatori hanno proposto un’associazione tra la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) e i sintomi laringofaringei come raucedine, sensazione di corpo estraneo in gola, affaticamento vocale, mal di gola, necessità frequente di schiarire la voce e tosse cronica. [1].
Sono stati esaminati diversi meccanismi, come la stimolazione acida delle afferenze vagali nell’esofago distale e/o prossimale e il contatto diretto della laringe con l’acido, la pepsina o altre sostanze presenti nel reflusso gastroesofageo [2]. Si stima che negli ultimi due decenni la laringite correlata al reflusso acido sia stata tra il 18 e l’80%. Inoltre, i sintomi extraesofagei sono spesso gli unici in grado di evidenziare la presenza di reflusso [3].
Poiché il reflusso è implicato nella patogenesi dei sintomi, è stato suggerito che la terapia medica o chirurgica può essere utile per gestire questi pazienti [4].
La gestione standard del GERD si basa solitamente sulla frequenza e sulla gravità dei sintomi e prevede la modifica dello stile di vita e della dieta oppure l’assunzione di inibitori di pompa protonica (IPP) se i sintomi non sono ancora sotto controllo [5]. Gli IPP sono il pilastro del trattamento delle manifestazioni esofagee, ma sono state prese in considerazione strategie alternative a seguito dell’evidenziazione di effetti collaterali a lungo termine associati all’uso cumulativo di IPP nel tempo [6,7].
Recentemente, l’uso di composti nutraceutici è stato proposto come alternativa per i pazienti affetti da malattia da reflusso gastroesofageo ed in particolare per quelli con sintomi quali bruciore di stomaco e reflusso senza danni visibili alla mucosa esofagea, condizioni che definiscono la cosiddetta “malattia da reflusso non erosiva” (NERD) [8].
Questi studi hanno dimostrato che l’assunzione delle formulazioni CHETOGERD® gel o oro, un’associazione di diversi principi attivi naturali (acido ialuronico, Altea, Malva, mela attiva TM, aloe vera, L-triptofano, calcio gluconato, sodio bicarbonato, Musa paradisiaca), possa essere un trattamento alternativo o coadiuvante nei pazienti con malattia da reflusso non erosiva [5].
È quindi possibile pensare che queste formulazioni siano utili per controllare i sintomi del reflusso laringofaringeo e le manifestazioni atipiche della malattia da reflusso gastroesofageo, riducendo il numero di visite otorinolaringoiatriche e migliorando la qualità di vita dei pazienti.
Pertanto, è stato progettato questo studio interventistico prospettico per valutare l’efficacia e la sicurezza delle formulazioni CHETOGERD® per il trattamento dei sintomi laringofaringei di sospetta eziologia gastroesofagea.
Metodi
Lo studio si propone di valutare l’efficacia di CHETOGERD® (compresse orali o formulazione in gel) nel determinare la remissione dei sintomi in pazienti con disturbi laringofaringei di sospetta eziologia gastroesofagea.
I criteri di esclusione applicati sono: presenza di infezione da Helicobacter pylori; uso di inibitori della pompa protonica o di antagonisti dei recettori H2 nelle precedenti quattro settimane; condizioni di comorbidità (ad es. insufficienza renale cronica, cirrosi epatica); neoplasia maligna attiva; gravidanza o allattamento e incapacità di firmare un consenso informato.
I pazienti con sintomi laringofaringei come raucedine, sensazione di corpo estraneo in gola, affaticamento vocale, mal di gola, necessità frequente di schiarire la voce e tosse cronica di sospetta eziologia gastroesofagea da almeno quattro settimane sono stati selezionati dall’otorinolaringoiatra e inviati all’attenzione del gastroenterologo. Tutti sono stati sottoposti ad un breath test con 13C-urea per escludere un’infezione da Helicobacter pylori.
I pazienti risultati negativi all’Helicobacter pylori sono stati arruolati e trattati con tre dosi di nutraceutici al giorno (una dose dopo ogni pasto principale), per due mesi, come illustrato nella Figura 1.
Figura 1: flow-chart dello studio
Ogni dose consisteva in una combinazione di composti nutraceutici (succo di mela, alginato di sodio, L-triptofano, ialuronato di sodio, aloe vera, Musa paradisiaca, gluconato di calcio più conservanti, aromi, edulcoranti e regolatori di acidità) in formulazione liquida o in compresse.
I pazienti negativi sono stati valutati al basale e dopo due mesi di trattamento per valutare la frequenza e la gravità dei sintomi di reflusso extraesofageo riferiti nell’ultimo mese con il reflux finding score (RFS) [9]. Il punteggio di gravità di questo score varia da nessun sintomo (punteggio 0) a grave (punteggio 5), mentre la frequenza va da 0 (mai) a 7 (tutti i giorni).
Analisi statistica
Lo studio è stato disegnato per avere un livello di confidenza del 90% con un margine di errore del 5%. Per l’analisi statistica sono state utilizzate analisi di frequenza, distribuzione e test non parametrici (software Medcalc19.1.3) sui pazienti che hanno completato il follow-up a due mesi. I risultati sono stati considerati statisticamente significativi per valori di p <0,05.
Risultati
Duecentocinquanta pazienti con sintomi laringofaringei di sospetta eziologia gastroesofagea sono stati inviati consecutivamente per una valutazione gastroenterologica dall’otorino dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna. Duecentosedici pazienti (80 maschi; età media: 52,7 anni) sono risultati Helicobacter pylori-negativi e sono stati quindi trattati con CHETOGERD®, mentre trentaquattro sono risultati Helicobacter pylori-positivi e sono stati trattati per l’infezione gastrica. Le caratteristiche dei pazienti sono riassunte nella Tabella 1. A due mesi, tutti i 216 pazienti sono stati monitorati.
Le formulazioni CHETOGERD® sono state associate ad una riduzione statisticamente significativa della gravità e della frequenza dei sintomi analizzati dal punteggio di riscontro del reflusso (RFS) a 0 e 2 mesi (valori p <0,05) (Figura 2). Non è stata osservata alcuna differenza tra i pazienti normopeso (IMC ? 25) e quelli in sovrappeso lieve o grave (IMC > 25).
Figura 2: frequenza ed intensità dei sintomi prima e dopo il trattamento con CHETOGERD®
Al momento del ricovero, tra i sintomi extragastroesofagei (disfonia, tosse stizzosa, raucedine, laringofaringite), la disfonia era la più dichiarata. Dopo due mesi di trattamento con CHETOGERD®, è stata osservata una riduzione statisticamente significativa di tutti i sintomi extragastroesofagei; in particolare, la disfonia ha mostrato la diminuzione più significativa (Figura 3).
Figura 3: frequenza ed intensità dei sintomi extragastroesofagei prima e dopo il trattamento con CHETOGERD®
Discussione
Il reflusso laringofaringeo è stato classicamente definito come reflusso gastroesofageo e provoca sintomi laringei cronici quali schiarimento della gola, disfonia, tosse, sensazione di globo, laringofaringite, raucedine o muco in gola [10].
Poiché la malattia da reflusso è una delle condizioni di salute più diffuse nel mondo occidentale e influisce sulla qualità della vita con elevati costi sanitari e perdita di produttività, sono stati fatti diversi tentativi per trovare il giusto approccio terapeutico per trattare il reflusso e i sintomi associati [11].
Tuttavia, i pazienti con sintomi laringei cronici sono complessi a causa della natura eterogenea della patologia dei sintomi, delle definizioni incoerenti e delle risposte variabili alle terapie. Inoltre, di solito, vengono sottoposti a diverse valutazioni mediche prima di ottenere una diagnosi e un trattamento definitivi [12].
Nonostante le solide evidenze sull’efficacia degli IPP nel trattamento del GERD grave e delle sue complicanze, ci sono ancora informazioni contrastanti sul dosaggio e sulla durata della terapia per controllare i sintomi extraesofagei e l’attuale mancanza di criteri diagnostici chiari compromette in modo sostanziale la capacità dei medici di identificare e gestire il reflusso laringofaringeo [13].
Recentemente sono stati proposti nuovi approcci terapeutici che, agendo con meccanismi diversi e combinati, possono controllare o migliorare i sintomi [14]. In questo scenario, il nostro studio dimostra che le formulazioni di CHETOGERD® sono state in grado di ottenere una riduzione statisticamente significativa della gravità e della frequenza dei sintomi in pazienti con sintomi laringofaringei di eziologia gastroesofagea senza alcun effetto collaterale documentato.
L’efficacia di questo composto nutraceutico non è legata solo al beneficio statisticamente significativo sui sintomi, ma anche alla sua rapidità di azione, dato che i pazienti hanno mostrato un sollievo dai sintomi dopo soli due mesi di terapia.
Questi effetti potrebbero essere spiegati dalla combinazione dei suoi componenti: acido ialuronico, che favorisce il processo di guarigione e crea una barriera sulla mucosa esofagea e gastrica [15]; altea e malva, che esercitano un’azione lenitiva e contribuiscono a migliorare la funzione digestiva [16]; mela attiva TM e aloe vera, che sono in grado di ridurre il processo infiammatorio [17]; L-triptofano, che migliora la peristalsi gastrointestinale [18]; calcio gluconato e bicarbonato di sodio, che agiscono in contrasto con l’acidità gastrica, in combinazione con la musa paradisiaca che contribuisce ad aumentare la barriera esofagea incrementando la produzione di muco [19].
Nonostante i risultati promettenti ottenuti, questo studio presenta diverse limitazioni: in primo luogo, il disegno osservazionale e non in cieco non consente di estendere con sicurezza i risultati ad una popolazione più ampia. In secondo luogo, i sintomi riportati potrebbero essersi attenuati a causa dell’effetto placebo legato al processo di trattamento. Infine, l’assenza di un confronto diretto con il gold standard terapeutico non ci permette di definire il trattamento come un’alternativa terapeutica stabile. In ogni caso, questo studio dimostra la possibilità di migliorare i sintomi dei pazienti attraverso una corretta definizione dell’eziologia dei sintomi e, quindi, attraverso un trattamento più mirato al problema gastrointestinale che a quello otorinolaringoiatrico.
Inoltre, il presente studio sottolinea la necessità di un approccio terapeutico diverso nei pazienti con sintomi da reflusso laringoesofageo per ridurre il numero di visite e di terapie non necessarie.
Sebbene questi dati siano promettenti, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare l’efficacia e la sicurezza di CHETOGERD® e per comprendere meglio il suo ruolo nel trattamento della malattia da reflusso extraesofageo.
Finanziamento: Questa ricerca non ha ricevuto alcun finanziamento esterno.
Dichiarazione dei diritti umani e animali: Lo studio è stato condotto secondo le linee guida di buona pratica clinica.
Conflitti di interesse: Gli autori non dichiarano alcun conflitto di interesse.
Tabella 1: caratteristiche di popolazione
Popolazione (216 pazienti) | N° | % | 95%CI |
Maschi | 80 | 37.1 | 30.9-43.7 |
Femmine | 136 | 62.9 | 56.4-69.1 |
Range di eta’ (media) | 18-92, (52.7) | // | // |
Range di BMI (media) | 15.6-43.0 (24.8) | // | // |
Fumatori attivi | 33 | 15.3 | 11.1-20.7 |
Consumo di alcol (almeno 1 bicchiere al giorno) | 29 | 13.4 | 9.5-18.6 |
FANS (nelle ultime 2 settimane) | 17 | 7.9 | 5.0-12.2 |
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